Oggi parlavo molto tranquillamente con una segretaria, è con noi da un anno, sapevo solo che è sui 50 e ha due figli. Oggi non so come ha iniziato a parlare delle ragazze alla pari che ha ospitato quando i bimbi erano piccoli, e mentre parlava non riuscivo mai a cogliere il nome del maschio. Allora gliel’ho chiesto e da lì si è aperto tutto. È un nome africano perchè lui è africano. Entrambi sono stati adottati. E mentre parlavamo delle procedure per l’adozione sono stata investita da tutta la sofferenza che sicuramente c’è stata dietro. Come in un film, mentre lei parlava, l’ho immaginata giovane a fare i conti con l’infertiltà, le illusioni, la disillusione, la disperazione. Le ansie, i viaggi. L’avrei voluta abbracciare e dirle che sapevo come si era sentita. Ora certo è una donna serena. Ma mi è cascato questo macigno sul cuore come una ferita che si apre e mi veniva da piangere. Come qualche giorno fa quando sono ri-inciampata in quella frase “fino a qui tutto bene”, che mi ripetevo quando ero sull’orlo del baratro.
Adesso è bello, adesso. Ma quello che era prima, quello che per troppe è ancora adesso, non riesco a dimenticarlo.
Ma del resto neanche voglio dimeticarlo.
Le radici del dolore
17 Maggio 2013 di claravu
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Sono radici profonde, e sempre vive, verdi. Si nutrono, anche se tu non le alimenti. Il dolore è una questione privata, non serve a nessuno, se non a noi stessi, forse fortifica, forse no. Un abbraccio
Il dolore è sempre parte di noi, meglio imparare a conviverci, sapendo che ogni tanto tornerà a farsi sentire. Un bacio grosso anche a te Clara, bentornata!
Sono radici profonde, quelle del dolore. Restano verdi dentro di noi, indipendentemente dall’abito che indossiamo, dai sorrisi, dagli altri successi o infelicità, gioie. Quella radice è viva, e morirà solo con noi, purtroppo. Un abbraccio a tutte
Non capisco. Non si può dimenticare il dolore. Non si può. Io c’è l’ho addosso come un neo, come una cicatrice o un tatuaggio. È dio solo sa se vorrei il secondo. È dio solo sa se vorrei che le mie amiche riuscissero a provare la felicità. A chi non riesce a capire che vada per altre strade.
Raffaella
È vero è come una cicatrice, che ogni tanto diventa rossa e gonfia e pruriginosa 🙂
il dolore non si dimentica mai e purtroppo ancora oggi se sento di una donna incinta dopo uno, due, tre tentativi non riesco a non pensare a cosa ho passato io…e quando mi capita che qualcuno con leggerezza mi dice “che bella pancia, che fortuna che hai” vorrei rispondere quanto me la sono sudata questa enorme fortuna.
Vero, così come nel momento in cui invidia(va)mo tutte le pance non ci siamo mai fermati a pensare che forse dietro a qualcuna di loro c’era la nostra stessa battaglia.
Si, il dolore e’ sempre dentro di noi, pure io ho la lacrima facile quando mi imbatto in queste storie. E non so mai quanto raccontare di noi, di quanto siamo stati fortunati, perche’ chissa’ come la prende l’altra persona, magari travisa le mie parole e pensa che io sto dicendo ‘avresti potuto insistere con la fivet’..e’ una cosa cosi delicata, e da un lato ho sempre un grande slancio a condividere la nostra storia, dall’altro penso che cosi, a a bruciapelo, con persone della cui storia so poco, sia un po’ avventato…Pero’ non riesco mai a trattenermi e parlo parlo e intanto le sento le lacrime far capolino..
Questa donna ha figli grandi, non so se la fivet sia mai stata un’opzione per lei. Io ho parlato senza fare la finta tonta, di burocrazia, abbinamenti, tempi di attesa, ma ho preferito in quell’occasione non spingermi oltre. Ho sempre un po’ di timore a mostrare le debolezze al lavoro, anche se in realtà è un luogo dove non tutti i figli sono arrivati al primo schiocco di dta, anzi!
hai proprio ragione clara…
anche a me succede ogni volta che conosco qualcuna che ha adottato o vuole addotare, di volerla abbracciare forte, senza chiedere niente.
l’illusione, la disullusione e la disperazione, hai proprio ragione.
Nel cuore custodisco gli stessi pensieri, infatti ne ho riparlato qualche tempo fa. Ciclicamente sento il bisogno di parlarne, ancora. Di condividere.
Non si vuole, né si può dimenticare.
Adesso i nostri cuccioli sono piccoli, il dolore è ancora vicino, ma domando cosa ne resterà tra 5, 10 o 15 anni. Magari sarà una porta chiusa.
Tutta presa da Annina, non ho commentato il post. Il dolore non passa mai del tutto, anche se si salta l’ostacolo, anche se arriva Natallia nel mio caso, anche se per questa donna ci sono due bimbi tanto amati. BACI a chi passa di qui
E baci anche a voi e a Natallia!
Che tristezza Anna, oggi da me una incinta del genere non me l’aspettavo, la dice lunga il fatto che avesse fissato le nozze per ottobre e poi le ha anticipate a giugno causa pancione, e gira voce che abbia un interruzione volontaria alle spalle per motivi imbarazzanti (il bimbo non era del compagno di allora) ok è una voce stronza ma mi pare fondata, e al di là di questo che sono certo fatti suoi, oggi era nel mio ufficio e diceva:
“sfortunata come sono mi capiterà un maschio!” Poco prima si era lamentata perchè “diventerò una balena” sono uscita dall’ufficio col groppone. Chi vuole capire capisce, chi non ha voglia non capisce un tubo al di là dell’esserci passato o meno. Lasciare soli gli amici nelle difficoltà è davvero orribile.
grazie, perchè la tua sensibilità non ti fa dimenticare.
Io ne parlavo oggi.
La mia storia non è servita a nessuno delle persone che conosco, i cosiddetti “amici di una vita”. Piano piano ci hanno lasciato soli e ora nemmeno hanno saputo dell’ultimo tentativo. Io credo che, pur non passandoci, ci sono delle storie che, se capitano a chi vuoi bene, ti dovrebbero cambiare.
A me ha cambiato del tutto la morte a 35 anni per cancro della mia amica, o la malattia di un nostro amico. A me non è capitato ma mi ha insegnato tanto. E allora, non credo più che può capire solo chi ci passa.
Dalla nostra esperienza nessuno ha attinto se non una mia amica che ora è al settimo mese di gravidanza senza nessun problema, nè di gestazione nè di concepimento. Oggi mi diceva che al suo primo incontro del corso preparto, ha fatto amicizia solo con una ragazza che aveva fatto una fivet e si è fermata a parlare con lei per tutto il tempo, e lei mi ha detto, che lo ha fatto grazie alla mia storia. Il resto intorno a noi il vuoto totale.
Tempo fa una mia amica cercava il secondo figlio. Il primo mese di tentativi va a vuoto, il secondo pure, al terzo e’ incinta. E mi fa piangendo Non mi sento pronta. Le ho risposto che non accettavo, io che ho aspettato dieci anni per tenere mia figlia tra le braccia, di sentirmi dire una cosa del genere.
Clara, e che hai detto a questa donna?
La vita mi ha protetto da queste scempiaggini fortunatamente, soprattutto durante la ricerca, probabilmente il mio istinto sarebbe stato quello di darle un cazzotto in bocca. E credo che effettivamente non siano poche le persone che iniziano a cercare un figlio sperando che non arrivi proprio subito subito.
Non ho detto nulla a questa donna, avevo paura che mi prendesse per pazza. O che semplicemente non le interessasse.
bè scusami lucy però non mi sembra giusto che tu abbia negato a questa donna il “diritto” di esprimere e confidare un suo disagio e un suo momento di difficoltà.
come tu avrai sofferto e avrai avuto bisogno di confidarti per altre cose, lei non ha forse lo stesso “diritto”? o spetta solo a chi i figli li ha dovuti aspettare per anni, chi li ha “subito” allora non può permettersi di avere momenti di sconforto, smarrimento?
scusa non lo trovo molto giusto.
Little è una questione di empatia. Lamentarsi con una che ha avuto problemi di infertilità perchè sei incinta è come dire ad uno in carrozzina che sei stanco perchè hai pedalato troppo. Nessuno ti vieta di essere stanco, ma magari in quel contesto tientelo per te.
Io credo che sia normale imparare dalla morte di un amico, perchè è una perdita anche tua. Mentre l’infertilità è una perdita solo di chi ci sbatte il grugno. Conosco una ragazza che é consapevole che potrà avere grosse difficoltà ad avere figli a causa di una endometriosi disastrosa, ma semplicemente un figlio non lo vuole quindi who cares? La tua amica incinta ha avuto il coraggio di aprire il cuore alle paure e alla tua storia, sicuramente è una bella persona!